Il linguaggio sartoriale – La Giacca
Cran (in napoletano: sgarzillo): il taglio che separa il rever della giacca dal collo. Un capospalla con un cran alto tenderà a slanciare la figura rendendola più alta.
Occhiello: l’asola che si trova parallela al lato superiore del rever sinistro della giacca senza nessun bottone in corrispondenza.
Rever: la parola rever deriva dalla dell’inglese “reverse” ed indica la parte interna del collo della giacca che viene ripiegata verso l’esterno. Può avere diverse forme, le più comuni sono: “punta lancia”, classico e “a scialle”.
Pistagna: il riporto di stoffa che disegna il taschino. Negli abiti formali è spesso solo un riporto, laddove nelle giacche più sportive la pistagna lascia il posto ad una vera e propria tasca cucita “a toppa”, a vista.
Bottoni: Ci sono giacche ad 1, 2, 3 bottoni. Regola generale è che nelle giacche a due bottoni si allaccia solo il primo; in quelle a tre bottoni solo quello centrale.
Spalla e giromanica: comunemente il giromanica e l’attaccatura della manica alla spalla possono essere aperti o chiusi. Per “giro aperto” s’intende quel giromanica in cui la rimessa della spalla è piegata sotto la spalla e quella della manica sotto la manica. Nel “giro chiuso” invece la rimessa della manica viene cucita sotto la spalla, come in una camicia. In alcuni casi, al fine di creare un effetto “arricciato” del giromanica, la tromba della manica viene appositamente lasciata più ampia del giro manica stesso (strettissimo), in modo che cucendo la manica al giro risulterà un eccesso di tessuto che crea la tipica arricciatura “stile napoletano”.
Tasca: le tasche con le “alette” o “pattine”, rappresentano una via di mezzo tra lo sporivo e l’elegante e vanno sempre bene. Ci sono anche le tasche “a toppa”, ossia cucite a vista e dal tenore sportivo ed informale, e quelle a “filetto”, laddove il rigore e l’eleganza è d’obbligo.
Filetto: bordino ornamentale, “labbra”, usato per le tasche