Il segreto del ditale: aperto o chiuso?
Tutti, sarti o no, lo sanno che il ditale è un piccolo oggetto usato per proteggere le dita mentre si cuce. Si infila sul dito medio o indice e lo si usa per spingere la cruna dell’ago attraverso gli strati del materiale da cucire, generalmente tessuto o cuoio. Ma perché alcuni sono aperti, “da uomo”, e altri sono chiusi, “da donna”?
Il ditale è usato da millenni, con forme differenti in relazione al tipo di materiale da cucire, adeguandosi man mano allo sviluppo della struttura del l’ago. I primi risalgono al neolitico e non si infilavano sulle dita, venivano tenuti nel palmo della mano e la proteggevano dalla cruna degli aghi, che allora erano molto grossi simili a spilloni o punteruoli.
Erano fatti di pietra, bronzo e ferro, attrezzi simili si sono usati per la cucitura di vele o pelli fino al XVII secolo.
Il ditale vero e proprio compare più di duemila anni fa, con forma ad anello aperto sulla punta con incisioni concave distribuite sulla fascia. Il ditale chiuso si diffonde nel medioevo con forme bombate o ogivali. All’inizio del XIX secolo cominciò la produzione industriale, il metallo diventa sottile, la punta abbastanza piatta e la distribuzione dei buchetti regolare.
I ditali a vertice aperto vengono considerati da uomo perché, in virtù della maggior forza che un uomo riesce ad esprimere nelle dita, questo riesce a lavorare e spingere l’ago anche con la porzione laterale del dito.
Al contrario il ditale da donna sarebbe chiuso al vertice perché la donna deve spingere l’ago con la punta del dito. In più, i ditali erano usati dai pescatori e cacciatori, per i duri lavori specifici. Allo stesso tempo, i ditali facevano anche parte del normale corredo dei soldati che, fra le varie incombenze, avevano anche il rammendo dei propri stracci.